Giro d’Italia 2018, Aru getta la spugna: “Ho provato a reagire ed onorare la Corsa Rosa, ma non ce l’ho fatta”
Fabio Aru non riuscirà a portare a termine il Giro d’Italia 2018. Il campione sardo ha gettato la spugna questa mattina, poco dopo il via da Venaria Reale, lungo la salita verso il Colle de Lys, primo GPM di una giornata tra le più impegnative di questa edizione. Staccatosi appena iniziata la salita, il capitano della UAE Emirates ha deciso di salire in ammiraglia e porre fine a questa sfortunata edizione, nella quale era arrivato con grandissime ambizioni, senza mai riuscire a rendersi competitivo contro i grandi rivali della vigilia.
Dopo una crono inaugurale non proprio entusiasmante, il sardo era apparso sin da subito in ritardo di condizione rispetto agli avversari, perdendo costantemente terreno, pur riuscendo tutto sommato a limitare i danni. Una situazione che si è protratta sino allo Zoncolan, momento in cui aveva sperato di poter crescere di forma, per potersi quantomeno rifare. Sul mostro alpino ha limitato nuovamente i danni, pur con un distacco abbastanza importante, ma il vero crollo è stato il giorno successivo, con la resa forzata verso Sappada, tappa che ha concluso con un ritardo di 19’31”, finendo defintivamente fuori classifica.
Dopo un giorno di riposo che gli ha consentito di decidere di proseguire, il Cavaliere dei Quattro Mori si è reso autore di una cronometro di alto livello, finendo a ridosso dei migliori, anche se poi ha dovuto subire l’onta di una penalizzazione di venti secondi per traino. Poteva sembrare l’inizio di un parziale riscatto, magari con una tappa e la Maglia Azzurra nel mirino, ma così non è stato. Verso Prato Nevoso si è subito staccato, lasciando pensare che volesse risparmiarsi per un gran finale che invece non correrà. Appena iniziate le salite della 19ª tappa il sardo mette infatti il piede a terra e sale in ammiraglia dopo aver riconsegnato il dorsale, lasciando definitivamente il #Giro101.
Aggiornamento 20:00 Un Giro d’Italia da dimenticare quindi per Fabio Aru. Lo stesso corridore sardo non ha nascosto tutta la sua delusione e amarezza per come è si è conclusa questo Giro su cui aveva messo il mirino: “Avevo detto che avrei valutato giorno per giorno le mie sensazioni, propriò perché sentivo di vivere qualcosa di anomalo della mia vita sportiva. Ho provato a reagire, onorare la maglia che indosso, esaltare i tifosi e la Corsa Rosa, ma non ce l’ho fatta. Sono fortemente dispiaciuto per tutto questo, per la mia squadra, per gli sponsor che rappresento, per la mia famiglia, ma non aveva più senso andare avanti“.
Il Cavaliere dei Quattro Mori però vuole lasciarsi il prima possibile alle spalle il Giro e non vede l’ora di riscattarsi: “Non faccio drammi, questo è lo sport e forse, anche se mi costa dirlo in questo momento, questo è il suo bello. Cercherò di azzerare il tutto e di capire assieme alla squadra cosa sia successo, poi ripartirò pensando al resto della stagione, perché è questo che si deve fare nelle difficoltà”.
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